Stili e skill dei nuovi leader aziendali

Secondo una ricerca Mc Kinsey 1, le aziende che hanno saputo confrontarsi con i propri collaboratori sui valori e sulla cultura aziendale in modo attivo hanno registrato un rendimento per gli azionisti (total return to shareholders) tre volte superiore rispetto a quelle più tradizionali.

Alla base di questa direzione si trova un cambiamento negli stili di leadership e nelle modalità di interazione tra colleghi.

È finito il tempo del modello “comand-and-control“, assicurano gli esperti: i nuovi leader devono saper ascoltare più che dare ordini, ispirare più che dirigere, valorizzare i talenti al posto di premiare comportamenti standard.

Gli stili di leadership

leadership aziendale

Il banco di prova del loro carisma sono diventati la coesione e l’efficienza di un team che oggi si trova a lavorare in tutto o in parte da remoto.

L’altro lato della medaglia della responsabilizzazione, autonomia e libertà data dallo smart working possono infatti essere il senso di solitudine, di alienazione e di smarrimento.

È qui che un buon leader deve saper focalizzare le persone, valorizzando il potenziale di ognuno rispetto ad un obiettivo comune e mostrandosi “uno di loro”.

Le skill dei nuovi leader

skill executive

Un leader informale quindi, che dismette il completo aziendale per uno stile più autentico e quotidiano.

Il vostro capo è di “vecchio stampo” o è un leader già pronto per oggi? Ecco una check-list per “prendere le misure”, e magari offrirgli qualche spunto:

  • Sa valorizzare le persone? Vi coinvolge con empatia e umiltà, è aperto al confronto anche dialettico e ha rispetto delle idee altrui? Sa valorizzare i diversi punti di vista?
  • Conosce e utilizza i nuovi strumenti di collaborazione digitale? Sa proporre e condividere nuove idee e soluzioni attraverso l’utilizzo consapevole e coerente delle nuove tecnologie?
  • Vi propone o vi chiede nuovi contenuti? Scambia con voi conoscenza e competenze? Vi propone letture o percorsi di formazione?
  • Vi sa ispirare? Vi ricordate ogni giorno perché lavorate in quell’azienda? Vi ha trasmesso obiettivi comuni, che voi sentite come vostri?

Secondo un nostro recente sondaggio, il 29% di chi ha risposto, ha detto che se potesse cambiare qualcosa del proprio lavoro sceglierebbe di cambiare il capo. Ma proviamo a metterci nei loro panni: stanno guidando un’organizzazione attraverso una crisi senza precedenti e l’unica certezza è che nulla sarà più come prima: la maggioranza dei manager (69%) – erano un terzo prima della crisi (29%) – ritiene cruciale re-immaginare il lavoro, e non solo ridisegnarlo in termini di “remote working” (29%) 3.

È dunque naturale che possano essere spiazzati, e che stiano definendo learning by doing quali siano i comportamenti più utili nel rapporto con il proprio team, che ormai ha modalità di lavoro ibride, sia per gli spazi che per gli strumenti utilizzati.


1 McKinsey “Inspiring individuals is the new competitive advantage” Marzo 2020

2 Spunti liberamente ripresi dalla ricerca Accenture: “Seeking New Leadership”