Esselunga: un “mare” di coraggio, innovazione e progresso

Il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo raggiunse quella che oggi chiamiamo San Salvador: convinto di trovare l’Asia, approdò dopo mesi di navigazione in un nuovo continente, quello americano.

Una leva emotiva molto forte e un coraggio indomabile spinsero il navigatore a trovare, soprattutto nell’ultima parte del suo viaggio, dei compromessi con il suo equipaggio, ormai scoraggiato dai mesi di mare e con il desiderio di tornare indietro.

Non si arrese e questo gli permise di scoprire ciò che avrebbe cambiato per sempre la storia della società moderna.

Le “grandi imprese”, che siano come quelle di Colombo o in senso lato, hanno bisogno di un elevato livello di coraggio da parte dei propri “comandanti”, ma anche perseveranza per riuscire a fare veramente centro.

Il vero successo delle grandi aziende è un mix di questi fattori: vi raccontiamo oggi la storia di Esselunga, la storia di un imprenditore che ha avuto il coraggio di fare ciò che nessuno nella sua terra ebbe il coraggio di fare e di come guidò il suo equipaggio verso il futuro, l’esplorazione e l’innovazione.

Esselunga: la rotta italiana della GDO

Se esiste un punto sul quale è difficile discutere è il fatto che Bernardo Caprotti, cofondatore di Esselunga, al tempo avesse avuto un’intuizione arguta: costruire dei supermarket che emulassero quelli americani, in Italia.

Un’intuizione che si rivelò un successo strepitoso: partendo da una sede in viale Regina Giovanna a Milano, oggi l’azienda ha un fatturato di 7 miliardi di euro e più di 20.000 dipendenti.

Leader nella GDO nel Bel Paese, ha rivoluzionato il concetto di negozio e portato il modello del Supermarket all’americana in territorio italiano.

Esselunga diventa pioniera di una rotta commerciale ancora non tracciata, creando quello che sarà lo standard per qualsiasi operatore nella GDO del nostro paese.

Con un modello di business basato sulla costruzione di punti vendita della stessa grandezza, per agevolare il rifornimento, anche grazie ad un centro di distribuzione unico, l’efficienza e la qualità dei prodotti offerti è sempre stato il core del modello Esselunga.

Quando il coraggio non basta, entra in gioco la voglia di creare e innovare per crescere sempre di più.

Il coraggio, allora

esselunga storia

Il primo Esselunga nacque dieci anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1957, in un periodo storico in cui le persone erano abituate ai piccoli negozi e alle drogherie.

Dopo aver studiato diversi anni negli USA, Caprotti pensò bene di importare quel modello di negozio in Italia, modificando da quel momento la storia del retail nostrano.

Il Cristoforo Colombo della GDO aprì il primo punto vendita di soli – diremmo oggi – 500 m2 e senza parcheggio auto: fu per l’epoca un’innovazione incredibile.

Un po’ come “l’uomo del nuovo Mondo”, testardo e convinto della sua idea, riuscì a creare delle nuove rotte commerciali in Italia, azzeccando la rotta al primo colpo: la strada era tracciata.

Diversamente da Cristoforo Colombo, Caprotti non scopre l’America, perché la conosce già molto bene: la porta in Italia, dove il mito americano è vivo ed è sinonimo di benessere.

Chiamata inizialmente Supermarkets Italiani, l’azienda però rimase impressa nella mente delle persone per la sua “s” allungata, grazie alla grafica di Max Huber: questo spinge Caprotti a cambiare il nome per lasciare realmente il segno nell’immaginario degli italiani. Nasce così Esselunga.

In poco tempo l’impresa si afferma e i punti vendita crescono sempre più, ottenendo dei primati che la portano ad essere benchmark del mercato: dalla prima gastronomia in-store alla prima raccolta punti, passando per essere i primi ad utilizzare il codice a barre, la cassa laser e a inaugurare il primo servizio di spesa online già nel 2001.

Questo dimostra come essere innovatori, in qualsiasi settore, può portare a dei risultati incredibili, che si parli di food, o di scoprire nuovi continenti.

La chiave principale per creare innovazione è una sola: pensare furi dagli schemi.

L’innovazione oggi

hr innovation awards 2019

Oggi Esselunga continua la sua rotta verso l’innovazione: tra recruiting all’avanguardia e intelligenza artificiale, skill per comandi vocali di Google e partnership strategiche con acceleratori di Startup, si riconferma in prima linea sul fronte innovazione.

Vincitrice dell’HR Innovation Award dell’aprile 2019 nella categoria “Recruiting“, Esselunga è stata candidata per le nuove proposte nei processi di assunzione. Non basta il coraggio nel portare avanti iniziative: bisogna spesso analizzare i punti critici e innovare i processi.

Eliminando lo step telefonico dal processo di recruiting e proponendo due colloqui in videoconferenza – un primo in differita e uno successivo in diretta – Esselunga vuole snellire i processi per passare da 20.000 colloqui fisici all’anno a soli 4.000, ottimizzando notevolmente il proprio sistema interno.

In questo modo i candidati e i recruiter ottimizzano i loro tempi, facendo diminuire anche i costi per gli spostamenti e l’impatto ambientale.

Esselunga si è anche prefissata l’obiettivo di utilizzare algoritmi di machine learning per ottenere il match perfetto tra azienda e candidato, tra posizioni scoperte e potenziali candidati, per onorare quel bisogno di innovazione che ha contraddistinto l’azienda sin dagli inizi.

Plug & Play Italy: rotta verso il futuro

Un’altra importante apertura verso l’innovazione per Esselunga si ha con la partnership con Plug and Play, la più grande piattaforma di open innovation al mondo e primo acceleratore internazionale di Startup.

Nota per aver contribuito al lancio di Google e PayPal, Plug and Play ha scelto come partner dei player importanti del panorama italiano per la sua apertura a Milano: oltre a Esselunga, i corporate partners sono Lavazza, Tetra Pack e Unicredit.

La sede avrà come focus il food & beverage e non è un caso la scelta di questi partner.

A dimostrazione del fatto che per continuare a crescere bisogna fare innovazione e avere il coraggio di crederci, Esselunga è intenzionata a ottimizzare ulteriormente la vendita finale con l’utilizzo dei big data, ottenibili grazie al contributo delle nascenti startup, che trarranno invece beneficio del know how della “Long S”.

È questo che distingue il navigatore esperto da chi è “in mare” per la prima volta: il primo sa quando è il momento giusto per cambiare rotta o allineare la propria nave in relazione alle correnti.

Conclusioni

Esselunga è il chiaro esempio di come il coraggio di un uomo e la sua tenacia possano portare a grandi scoperte e grandi soddisfazioni.

Un po’ come Colombo, che aprì la strada a migliaia di esploratori alla ricerca delle ricchezze del Nuovo Mondo, Esselunga continua costantemente a innovare un mercato difficile e super conocorrenziale, mentre i suoi concorrenti non possono fare altro – spesso – che emulare il suo operato.

La storia di Esselunga ci insegna che il coraggio è importante, ma bisogna anche trovare il modo di innovare costantemente, cercando di scrutare il futuro, prevederlo, trasformarlo in presente ed essere fautori della trasformazione.

Riconoscimento editoriale per le immagini: La mostra di Esselunga alla Leopolda (Marco Mori / New Press Photo)